Lazio IGT “Benedict” 2022 – Monastero Trappiste di Vitorchiano

12,00 

10 disponibili

Note di degustazione

Il Benedic delle Monache Trappiste di Vitorchiano è un vino rosso giovane e leggero, perfetto per chi cerca qualcosa di morbido e molto gradevole. Il Benedic nasce da una fusione unica di sangiovese, ciliegiolo e merlot, che si esprime con un colore rosso rubino brillante. Questo vino rosso naturale si presenta con un profumo vivace e delicato. Al palato, il vino Benedic offre un gusto fruttato e fresco, con note che ricordano il sottobosco, leggere sensazioni di terra e ricordi floreali. Proprio per tali caratteristiche vivaci e delicate è molto versatile. Ideale da servire leggermente fresco, tra i 14° e i 16°C, per apprezzare al meglio la propria freschezza ed equilibrio.

Abbinamenti

Il Benedic è un vino rosso giovane e fresco che si abbina perfettamente a una varietà di piatti. La sua leggerezza e freschezza lo rendono ideale con antipasti leggeri, come bruschette e affettati. Ottimo anche con piatti di pasta con sughi semplici, carni bianche come pollo e tacchino, e pesce al forno. Grazie alla sua struttura morbida e fruttata, si sposa bene anche con formaggi freschi e piatti della tradizione mediterranea. Perfetto per essere gustato durante i pasti quotidiani o per accompagnare un incontro informale con amici.

Affinamento

Macerazione di 15 giorni e senza processi di stabilizzazione forzata.

Brand

Nel 1875, suore trappiste provenienti dall’abbazia di Notre Dame de Vaise fondarono un nuovo monastero in Italia, stabilendosi definitivamente a Vitorchiano nel 1957. Seguendo la Regola dei Monasteri di San Benedetto da Norcia, vivono una vita comunitaria consacrata a Dio, dedicata alla preghiera e al lavoro. La produzione del vino rappresenta una collaborazione con la Creazione e un atto di fiducia nella Provvidenza. Attualmente, le 70 suore del monastero sostentano se stesse attraverso la produzione di vino, marmellate, olio d’oliva e altri prodotti artigianali. I loro vigneti, coltivati seguendo metodi biologici, coprono circa quattro ettari e la vinificazione avviene in modo naturale, senza l’uso di lieviti aggiunti. Grazie ai preziosi consigli di Giampiero Bea, la cantina del monastero ha visto uno sviluppo graduale nella produzione e vendita del vino a partire dagli anni duemila.

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