Rosso IGT “Deir” 2019 – Monastero dei Frati Bianchi

22,00 

Disponibile

Note di degustazione

Il vino Deir offre un impatto olfattivo coinvolgente e avvolgente, caratterizzato da un bouquet complesso di note di piccoli frutti neri, spezie delicate, erbe aromatiche fresche e un sottile tocco di mineralità scura. Al palato, rivela una struttura poderosa sostenuta da tannini ben integrati e sfumature di freschezza che conferiscono equilibrio. Il finale è dominato da una nota minerale che sottolinea l’eleganza complessiva del vino. Grazie all’equilibrio tra syrah e merlot, offre un’esperienza sensoriale indimenticabile è garantita da un’esplosione calda e vellutata di sensazioni che si susseguono in un crescendo di piacere gustativo. Servito leggermente più fresco, il vino rivela ulteriori strati di complessità e fascino, rendendo ogni sorso un viaggio unico nel mondo della degustazione.

Abbinamenti

Il Deir dei Frati Bianchi di Fivizzano è un’autentica rappresentazione sensoriale della Toscana. Questo vino si esalta magnificamente accanto a piatti tipici della regione, come la pasta all’aglione, le pappardelle al cinghiale e la tagliata di manzo. La sua complessità si armonizza perfettamente con i sapori intensi della cucina toscana, regalando un’esperienza culinaria indimenticabile. Inoltre, i formaggi locali come il pecorino e il parmigiano sono l’abbinamento ideale per il DEIR Frati Bianchi, evidenziandone le caratteristiche terrose.

Affinamento

Le uve dei due vitigni, syrah e merlot, vengono vinificate separatamente in tini d’acciaio a tino aperto, con una lunga fase di macerazione. Dopo la vinificazione, i vini sono affinati separatamente per almeno 12 mesi prima di essere successivamente assemblati. Questo processo avviene in botti di legno di medio-grandi dimensioni.

Brand

L’antico monastero dei Frati Bianchi, fondato nel VII secolo, è situato nella suggestiva Lunigiana Toscana. Il nome del monastero di Fivizzano è legato al saio bianco che veniva indossato dai frati che lo abitavano. Il monastero, eretto nel VII secolo da Atos, figlio di Egenio il Longobardo, fu dedicato a San Michele nel 1106. Conosciuto per i frati che indossavano saio bianco, il monastero passò alla famiglia D’Herberia di Rubiera fino al 1500. Celebre per le sue terre e attività agricole, è rimasto un punto di riferimento ecclesiastico con la Parrocchia del Monte Dei Bianchi. Nel 2004, con la ristrutturazione dei vigneti di Monte dei Bianchi, l’azienda inizia la commercializzazione dei vini. Nel 2019, con l’aggiunta del nuovo vigneto ‘la Rocca’, l’azienda si estende su 10 ettari. I suoi vini riflettono il terroir, esprimendo freschezza, eleganza e nobili tannini, mantenendo un forte legame con la Lunigiana, storico territorio tra Toscana e Liguria. Tra i vitigni autoctoni riscoperti ci sono la Barsaglina e il Pollèra.

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